Il Brasile si afferma come un gigante nel settore automobilistico, contribuendo con il 20% al PIL dell’industria manifatturiera e rappresentando il 2,6% della produzione automobilistica dell’intero continente latinoamericano. Con un impatto significativo anche sul PIL nazionale, del 2,5%, il settore conferma la sua importanza.
Posizionandosi come l’ottavo produttore di auto al mondo, il Brasile ospita 26 aziende di rilievo e 57 stabilimenti produttivi. Nonostante le sfide globali, nel 2021 il fatturato ha raggiunto i 53,6 miliardi di dollari USA, evidenziando la resilienza e il potenziale di crescita del settore.
Nel 2022, il settore automobilistico ha mostrato segni di ripresa, chiudendo l’anno con un incremento del 5,4% nella produzione e con vendite interne che hanno superato di poco le cifre del 2021, nonostante la persistente crisi dei semiconduttori che continua a impattare la produzione.
Il commercio estero nel 2022 ha registrato importazioni per 27,7 miliardi di dollari USA ed esportazioni per 19 miliardi di dollari USA, che rappresenta una crescita significativa del 27,8%, grazie alla forte domanda dai mercati latinoamericani.
Opportunità
Nel 2018, il Governo federale ha lanciato il Rota 2030, una nuova iniziativa strategica volta a rivitalizzare il comparto automobilistico. Con una durata prevista di quindici anni, il programma mira a incentivare il settore attraverso una serie di sgravi fiscali, estesi non solo agli assemblatori di veicoli ma anche ai produttori di componenti e sistemi. L’accesso a questi vantaggi fiscali è condizionato dall’impegno delle aziende in attività di ricerca e innovazione, con un focus particolare su sicurezza, efficienza energetica e sviluppo di nuovi prodotti. Le agevolazioni sono collegate soprattutto all’imposta sul reddito delle imprese.