
Dopo più di due decenni di trattative complesse, l’accordo di libero scambio tra il Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) e l’Unione Europea si avvicina a un momento decisivo. Annunciato nel 2019 e ancora in fase di ratifica, il trattato rappresenta una delle più ambiziose intese commerciali mai concluse tra due blocchi regionali, coprendo un’area di oltre 770 milioni di persone e circa un quarto del PIL mondiale.
Per il Brasile, l’intesa rappresenta molto più di una semplice apertura commerciale: si tratta di un passo cruciale verso l’integrazione definitiva nelle catene globali di valore. Attualmente, l’Unione Europea è il secondo partner commerciale del Brasile, responsabile per circa il 16% degli scambi totali del paese, secondo i dati del Ministero brasiliano dell’Industria e del Commercio. L’accordo permetterebbe l’eliminazione graduale di tariffe su oltre il 90% dei prodotti scambiati, favorendo in particolare l’agroindustria brasiliana — settore che nel 2023 ha rappresentato quasi il 50% delle esportazioni totali del paese.
Oltre ai vantaggi tariffari, il trattato introduce regole comuni per appalti pubblici, proprietà intellettuale, indicazioni geografiche, e sostenibilità ambientale, offrendo al Brasile maggiore sicurezza giuridica e prevedibilità normativa. Secondo uno studio della Confederação Nacional da Indústria (CNI), l’accordo potrebbe generare un aumento del PIL brasiliano di circa 87,5 miliardi di dollari nei primi 15 anni di applicazione, oltre a stimolare gli investimenti diretti europei nel paese.
Tuttavia, l’approvazione del trattato in Europa è tutt’altro che scontata. Alcuni Stati membri — in particolare Francia, Austria e Irlanda — hanno espresso preoccupazioni legate alla tutela ambientale e alla deforestazione nell’Amazzonia. In risposta, il Brasile ha intensificato gli sforzi di diplomazia ambientalista, sottolineando i risultati nella riduzione della deforestazione illegale (in calo del 50% nel 2023 secondo l’INPE, l’agenzia spaziale brasiliana) e il proprio impegno nell’agenda climatica globale.
Dal punto di vista europeo, l’accordo è un’occasione strategica per rafforzare la propria presenza economica in America Latina in un contesto geopolitico sempre più multipolare. L’intesa rappresenta anche una risposta alla crescente influenza cinese nella regione — la Cina è oggi il principale partner commerciale del Brasile — e un’opportunità per diversificare le catene di approvvigionamento, in particolare per le materie prime critiche.
L’approvazione dell’accordo Mercosur–UE non è solo una questione di commercio: è una scelta politica e strategica che può ridefinire il ruolo del Brasile nell’economia globale e consolidare i legami storici ed economici tra Europa e America Latina. Per il LIDE e per il mondo imprenditoriale italo-brasiliano, sostenere questa agenda significa puntare su un futuro di cooperazione, crescita sostenibile e opportunità condivise.